Volo cancellato – Danni risarcibili

Come è noto il regolamento (CE) 261/2004 nella ipotesi di cancellazione del volo prevede la compensazione pecuniaria, cioè il rimborso del costo del biglietto e semmai delle spese patrimoniali documentate e immediate.
Può però capitare che il danno per il passeggero sia maggiore sia in termini patrimoniali che morali; per esempio non aver potuto partecipare al funerale di un parente stretto oppure non aver potuto discutere la tesi, fare un esame, partecipare ad un concorso, ad una gara ecc…
Da tempo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha affermato che tutti questi soggetti che hanno di fatto perso un’occasione, oltre al volo, possono chiedere anche un risarcimento supplementare alla compagnia aerea entro i limiti fissati dal diritto internazionale e dal diritto nazionale.
Secondo, infatti, Corte giustizia UE sez. III, 13/10/2011, n.83, le misure adottate ai sensi del regolamento (Ce) n. 261/2004 “non ostano di per sé a che i passeggeri interessati, nel caso in cui lo stesso inadempimento del vettore aereo dei suoi obblighi contrattuali causi loro anche danni che facciano sorgere un diritto a indennizzo, possano intentare comunque le azioni di risarcimento dei danni alle condizioni previste dalla convenzione di Montreal”.
Ovviamente per l’ordinamento Italiano parliamo di risarcimento danni derivante da inadempimento del contratto di trasposto aereo ; quindi di danno patrimoniale da lucro cessante ed emergente, ma come vedremo è possibile estenderlo al c.d. danno morale; cioè quel danno che determina una sofferenza alla persona, come nella ipotesi di mancata partecipazione al funerale di un parente stretto.
Caso trattato dalla suprema Corte di Cassazione in una recente sentenza – Cass. civ., sez. III, sent., 29 novembre 2023, n. 33276 :- che ha esaminato la richiesta di risarcimento di danno non patrimoniale derivato dalla cancellazione del volo, che ha impedito al passeggero di partecipare al funerale del congiunto.
La sentenza ha ritenuto sussistente i requisiti per il risarcimento del danno suppletivo sul presupposto che le relazioni familiari godono di tutela costituzionale (artt. 29 e 30 Cost.).
Specifica la Cassazione nella sentenza richiamata, che secondo la sensibilità comune la partecipazione alle esequie del proprio padre defunto costituisce evento necessariamente unico ed irripetibile, tale da scandire il momento del saluto e della consapevolezza della perdita subita.
L’impedimento alla partecipazione delle esequie, determinata da forzati impedimenti, come la cancellazione del volo, deve quindi, ragionevolmente, essere collocata nell’ambito della soglia della risarcibilità imposta dal diritto vivente, non potendo essere relegata sic et simpliciter, nell’ambito del pregiudizio bagattellare e cioè irrilevante.
E’ il caso di ricordare che il danno non patrimoniale- morale.- ( come da Sezioni Unite Cassazione civile sez. un., 11/11/2008, n.26972) derivante dalla lesione di diritti inviolabili della persona e come tali costituzionalmente garantiti, è risarcibile – quando non sussiste un fatto-reato, né ricorre alcuna delle altre ipotesi previste dalla legge, come nel caso di inadempimento del contratto di
trasporto ( cancellazione del volo) quando si verificano tre condizioni:
1) l’interesse leso abbia rilevanza costituzionale;
2) la lesione dell’interesse sia grave, nel senso che l’offesa superi una soglia minima di tollerabilità (in quanto il dovere di solidarietà, di cui all’art. 2 Cost., impone a ciascuno di tollerare le minime
intrusioni nella propria sfera personale inevitabilmente scaturenti dalla convivenza);
3) il danno non sia futile, vale a dire che non consista in meri disagi o fastidi, ovvero nella lesione di diritti del tutto immaginari, come quello alla qualità della vita od alla felicità.
Il dolore di non aver potuto partecipare, a causa della cancellazione del volo, al funerale del padre è stato ritenuto degno di tutela e di risarcimento del danno e quindi corrispondente alle tre condizioni richiamate.