La Prima Donna Premier in Italia non è di Sinistra

È un momento storico, una tappa fondamentale nel cammino di piena e necessaria realizzazione delle donne.

Impossibile nascondere l’amarezza per il fatto che non sia stato il centrosinistra a designare premier, per la prima volta, una donna.

Un Centrosinistra erede di straordinarie figure femminili come Nilde Iotti, Filomena Delli Castelli, le oltre 700 partigiane…

Con rammarico, prendo atto che molto avrebbe potuto dare al Paese una donna legata a valori di sinistra, con una idea larga e moderna della famiglia, consapevole che le battaglie per l’affermazione dei diritti sono espressioni di Democrazia.

Donne espressioni di importanti valori come l’uguaglianza , la parità , la libertà sicuramente avrebbero saputo guardare a riforme strutturali che avrebbero proiettato l’Italia verso la modernità e il futuro.

Ecco, come donna, mi emoziona vedere finalmente una donna a capo del Governo della nostra Italia e mi auguro che possa essere l’anticamera per la nomina di una donna a Presidente della Repubblica. Come politico che da sempre mette al primo posto la questione femminile, avverto una sensazione di fallimento e profondo rammarico.

Avrei tanto voluto che a diventare premier fosse stata una donna, con storia e valori di centrosinistra.

Probabilmente oggi non staremmo a parlare della necessità di realizzare più asili per favorire il lavoro femminile, dimenticando che il padre e la madre hanno i medesimi doveri verso la cura dei figli. Non si tornerebbe a parlare di aborto, non sentiremmo ancora sostenere che la famiglia “vera” è solo quella tradizionale ignorando che oggi si guarda al genere con maggior rispetto verso la persona e le proprie naturali inclinazioni.

Da donna, sono felice di una donna premier. Da dirigente politica, mi rammarica una donna premier distante dai valori di libertà ed uguaglianza.