Covid-19 Cos’è cambiato nella vita delle donne?

23
Nov

Covid-19 Cos’è cambiato nella vita delle donne?

Rinuncia ad amicizie e tempo libero.

Rinuncia al lavoro per seguire i figli in Dad.

Doppio carico di lavoro tra cura della casa e della famiglia e, per le più fortunate, lo smart working.

Il Covid19 ha rivoluzionato e fortemente condizionato la libertà e l’autonomia delle donne, più di quanto abbia fatto con gli uomini.

Dati raccolti

Sembra un risultato scontato ma non lo è quello proposto da una preziosa prima indagine promossa dalla consigliera delegata alle Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Beta Costantini, e realizzata dalla docente di UniTe, Agnese Vardanega, esperta di scienze sociali e analisi dei dati.

Nulla di scontato perchè le risposte date dal campione di 600 donne teramane intervistate, dai 18 anni in su, lavoratrici, studentesse, casalinghe, lavoratrici dipendenti e imprenditrici, confermano come il Covid abbia accentuato le diseguaglianze sociali, gravando in particolare sulle famiglie a basso reddito, con spazi abitativi ristretti, e con meno risorse personali.

“Per quanto riguarda le donne, l’emergenza ha avuto un impatto diverso a seconda non solo della situazione lavorativa ed economica, nonché della presenza, del numero e dell’età di figli, ma anche della maggiore o minore condivisione delle responsabilità familiari con il partner”.

Il Covid ha penalizzato la qualità della vita: nel 70% dei casi ha penalizzato le amicizie, nel 73% il tempo libero. Quest’ultima è una risorsa importante per le donne che lo investono, ad esempio, nella riqualificazione professionale o nella ricerca di un lavoro, o semplicemente in attività culturali e di svago. L’indagine ha evidenziato i diversi effetti dell’emergenza nella vita delle donne meno istruite: l’impatto più drammatico è stato quello economico, con una contrazione del 65% rispetto alla situazione economica pre-pandemica contro il 40% circa delle donne con titolo di studio alto.

Decine e decine di donne, durante la pandemia, hanno dovuto (e devono tuttora) fare fronte a situazioni come cassa integrazione, riduzione delle ore lavorate, sospensione dell’attività lavorativa, ricorso al reddito di cittadinanza.

Oltre a ciò, moltissime intervistate hanno segnalato l’aumento esponenziale del carico di lavoro domestico, che ha gravato sulle loro spalle in misura doppia rispetto al partner. Questo è stato vero in particolare per le donne con figli, nonostante il fatto che nei nuclei familiari con figli sia aumentato il carico di lavoro anche per il partner. Si è esaltato lo squilibrio nelle incombenze domestiche.

Quante donne hanno dovuto scegliere di rinunciare al proprio lavoro?

Al lavoro domestico e la cura della famiglia, durante la pandemia per molte donne si è sommato il lavoro a distanza in smart working e la didattica a distanza dei figli per via delle scuole chiuse. Un impegno h24, no stop, aumentato del 70% rispetto a prima e che penalizza la qualità della vita.

“Lavorando da casa, il carico di lavoro aumenta, e, se diventa più facile conciliare vita e lavoro, ciò comporta una contrazione del tempo libero e per sé stesse” sintetizza l’indagine. Un aspetto va evidenziato: “Nelle famiglie meno abbienti, meno coinvolte dall’esperienza dello smart working, la principale carenza segnalata ha riguardato le conoscenze tecnico-informatiche (necessarie a seguire o aiutare i figli in Dad, ad esempio). Il 40% delle intervistate ha acquistato uno o più dispositivi fra Pc/notebook, tablet e smartphone ma la metà degli acquisti non sarebbe stata effettuata se non ci fosse stata l’emergenza Covid (e, probabilmente, i bonus per il loro acquisto).

Una nota positiva

Nota positiva? Il grande ricorso alla formazione professionale online, o per hobby o interessi personali. A conferma della straordinaria voglia delle donne di migliorarsi, anche in condizioni di disagio. “Le donne hanno saputo cogliere le nuove opportunità degli strumenti digitali e anche per questo individuano con precisione le criticità da superare” conclude l’indagine.

Non dimentichiamoci, infine, che durante la pandemia (specie nei mesi di lockdown) sono drammaticamente aumentati i casi di violenza domestica, per via della convivenza delle donne con i compagni/mariti loro aguzzini.

La violenza psicologica, fisica, economica è un’emergenza nell’emergenza.

Manola Di Pasquale
Presidente PD Abruzzo

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